sabato 3 dicembre 2011

Il boscaiolo minacciato dopo il taglio della quercia

Dopo i tira e molla sull’abbattimento della quercia della televisione, l’ufficio della viabilità ha avuto la meglio e in un blitz notturno la quercia è stata abbattuta. Ora la società che ha avuto l’ordine di segare il tronco ha fatto sapere che il dipendente che ha tagliato materialmente la quercia ha subito delle minacce e ora e sotto protezione.

Ora si possono capire le proteste legittime dei cittadini che hanno voluto difendere fino all’ultimo la quercia, tanto che alcuni di loro sono stati in grado di far analizzare da altri esperti i quali sostenevano che il tronco della quercia non era poi tanto debole da rischiare una caduta improvvisa. In molti non hanno gradito il fatto che tutto sia stato fatto durante la notte in segreto come se fosse un’operazione di cui avere vergogna e di essere non essere lecita. Ma non si capisce molto bene il fatto che chi ora è messo sotto sorveglianza perché minacciato è il boscaiolo di turno che probabilmente ha eseguito solo gli ordini che sono stati imposti dal suo datore di lavoro. Le proteste sarebbero state più efficaci se amici della quercia si fossero rivolti direttamente a chi ha dato l’ordine del taglio e soprattutto se avessero cercato di avviare un’indagine sui periti che avevano stabilito le debolezze e la malattia dell’albero considerando il fatto che altri esperti del mestiere avevano fatto la loro perizia concludendo il falso.

A quel punto lo scandalo sarebbe stato più forte e i politici che hanno deciso tutto sarebbero potuti essere messi in difficoltà. Allo stesso tempo la quercia e i suoi sostenitori avrebbero potuto diventare le vittime del sistema burocratico spietato. In questo modo l’ufficio che ha deciso il taglio rischia di guadagnarsi la patente della parte dei giusti. Ora possono dire di non aver ascoltato le parole dei cittadini perché dopo tutto si sono rivelati assalitori e tutto sommato anche poco inclini a rispettare le decisioni delle pubbliche autorità.

Lasciamo tuttavia il beneficio del dubbio, immaginando che le minacce ricevute sono state ingigantite o che tutto sommato portano la firma di singoli individui che non hanno legami diretti con il gruppo che ha difeso la quercia per diverse settimane.

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