Il museo Skansen da 110 anni regala sempre attimi suggestivi al visitatore. Durante i weekend d’avvento Skansen diventa ancora più incantevole. Per l’occasione vengono aperti alcune botteghe ed edifici che anche durante la stagione estiva rimangono chiuse. E allora si possono leggere nuove pagine del libro della storia arricchite di fascino. In questi giorni si può intrufolarsi nella bottega del ciabattino, del tappezziere, dello stagnino, e dell’orafo ammirando le loro gesta compiute con naturalezza ma che per le nostre mani sarebbero solo movimenti impacciati e sgraziati.
Skansen cattura molti visitatori per via del mercatino di Natale che rimane uno dei più antichi e tradizionali a Stoccolma, la prima edizione fu nel 1903. Attraversato la via ciottolata del quartiere ottocentesco e si arriva al mercatino di Natale. Subito all’ingresso si rimane colpiti da come sono esposti i prodotti. Ogni bancarella è un carro vecchio e alcuni di loro hanno addirittura il muschio sul tetto. Sembra proprio di entrare in una fiera di tantissimi anni fa, quasi di essere stati catapultati nel paese dei balocchi di Pinocchio.
La regola impone anche agli espositori di vendere solo merce tipica, autentica e prodotta in Svezia e se poi il prodotto è artigianale è ancora meglio. È veramente una fiera di altri tempi sono si vendono prodotti derivati dalla lana, decorazioni natalizie in tutti i materiali: ceramica, legno, vetro, e ghirlande di pino. Non mancano le specialità gastronomiche come miele, formaggi ma soprattutto quello che ha reso la Svezia famosa nel settore gastronomico, l’aringa e il salmone. Per chi non sa resistere ad aspettare di cucinare e di assaporare questi pesci a casa propria, c’è anche la bancarella che fa le aringhe alla griglia. Per chi le assaggia si ritrova il palato inondato di sapori, le aringhe sono grigliate con rami di pino che sprigionano un aroma del tutto particolare. Altro pezzo forte del mercatino sono le specialità a base di carne di renna in forma di carne salata, essiccata ma anche semplicemente fresca sotto vuoto. E per quelli che vogliono tutto fatto in casa si trova anche l’associazione della birra fatta in casa che mostra le fasi della produzione casereccia, dalla scelta delle materie prime all’imbottigliamento.
Quando si inizia a battere i denti a causa delle temperature basse, si può avvicinarsi ai bracieri sparsi in tutto il parco o meglio ancora entrare in qualche fattoria e mettersi davanti al camino acceso a rivivere la vita contadina di moltissimi anni fa. Nella casa è presente una comparsa che illustra e spiega i curiosi utensili che si usavano nella vita quotidiana. In altre fattorie alcuni musicisti intrattengono il pubblico con la musica popolare dell’epoca sempre davanti ad un fuoco scoppiettante. E quando si avverte un languorino non mancano i luoghi per mangiare in calma e tranquillità, si possono scegliere ristoranti moderni come Solliden oppure continuare il viaggio nella storia nelle locande o caffè. Un locale sempre chiuso che apre solo in occasione delle festività natalizie è Café Högloftet, salendo le scale si arriva ad un salone che ricorda le baite alpine con le pareti e i tavoli di legno e trofei di caccia appesi. Là si può sorseggiare una calda tazza di te o caffè accompagnata da appetitosi dolci svedesi aromatizzati alla cannella o allo zafferano e arricchiti di uvetta.